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Un “dialogo” di altissimo livello con i miei scritti che sfocia in una proposta teorica di rilevante interesse. Emanuele Severino

 

Nel porsi al di là della contrapposizione abituale tra pensiero filosofico tradizionale e pensiero scientifico-tecnologico, tra pensiero religioso e pensiero laico, Emanuele Severino guarda con occhi disincantati il tramonto al quale è destinato il “paradiso della tecnica”, proprio in forza di quella “verità” che il pensiero contemporaneo ritiene di possedere. Ma qual è il “centro speculativo” dal quale si irradiano e nel quale trovano “fondamento” le analisi svolte da Severino sul tramonto della civiltà “tradizionale” e sulla precarietà della civiltà “scientifico-tecnologica”? È la relazione tra la verità dell’essere e l’apparire del mondo. Tale centro speculativo deve essere guardato in faccia, perché in esso si porta in giudizio la “sentenza” che ha inaugurato il tempo presente e che oggi viene ripetuta con sempre minore avvedutezza: «Dio è morto».